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Meno aborti grazie alla pillola dei cinque giorni dopo

Farmaci Redazione DottNet | 15/12/2016 21:36

Secondo il Ministero sono stati 10mila in meno nell'ultimo anno

In Italia le donne ricorrono meno all'aborto, in calo di quasi del 10% in un anno, anche grazie al maggiore utilizzo della pillola dei 5 giorni dopo. Nel 2015 infatti le interruzioni di gravidanza sono state 87.639, quasi 10mila in meno rispetto al 2014 e quasi un terzo rispetto alle 234.800 che si registravano nel 1983, anno in cui in Italia si è segnato il valore più alto. È quanto emerge dalla Relazione al Parlamento sull'attuazione della legge 194/78, elaborata dal Ministero della Salute.


    Nel dettaglio, il numero degli aborti nel 2015 è sceso del 9,3% rispetto al 2014, passando da 96.578 a 87.639 e accentuando un calo che aveva contrassegnato anche gli anni precedenti (nel 2014 era stato del -6% rispetto al 2013). "Il maggior decremento osservato nel 2015 - si legge sulla relazione - in particolare tra secondo e terzo trimestre, potrebbe essere almeno in parte collegato alla determina Aifa di aprile 2015 che elimina, per le maggiorenni, l'obbligo della prescrizione medica per la 'pillola dei 5 giorni dopo'".

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 Le vendite del contraccettivo di emergenza Ulipristal acetato mostrano "un incremento significativo nel 2015 rispetto agli anni precedenti": 7.796 confezioni nel 2012, 11.915 nel 2013, 16.796 nel 2014 e 83.346 nel 2015. La diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza interessa anche le donne straniere, tra cui comunque si continua a registra un tasso di abortività pari al triplo rispetto alla media nazionale: sono state 27.168 nel 2015, a fronte delle 31.028 nel 2014 e 40.224 nel 2007.

Il drastico calo annuo delle Interruzioni Volontarie di Gravidanza (Ivg), di circa il 10% nel 2015, segna "un'inversione di tendenza di grande importanza per le donne" ed è "strettamente connesso" con la vendita senza ricetta della 'pillola dei cinque giorni dopo'. A confermare il legame è l'incremento dei dati di vendita dell'Ulipristal acetato: "Nel secondo semestre 2015 ellaOne ha decuplicato le vendite rispetto all'anno precedente, con una crescita su base annua del 763,9%". È quanto sottolinea Emilio Arisi, presidente della Società Medicina Italiana per la contraccezione (Smic), in merito ai dati emersi dalla Relazione sull'attuazione della legge 194/78 elaborata dal Ministero della Salute.


    EllaOne, già dalla sua immissione in commercio nel 2009, prosegue Arisi, "è stato considerato dalla comunità scientifica il contraccettivo d'emergenza più efficace nel prevenire una gravidanza indesiderata. La percentuale più alta di contrazione degli aborti rispetto all'anno precedente, come rileva il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è stata infatti osservata nel secondo e terzo trimestre del 2015. Proprio da quando il farmaco ellaOne ha avuto il via libera dell'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) alla vendita senza obbligo di prescrizione medica".


    I dati, a un anno dalla possibilità di acquistarla senza ricetta, conclude Arisi, "confermano che questo farmaco può contribuire ad arrestare in maniera importante il fenomeno dell'Ivg, particolarmente doloroso per le donne".

"La significativa contrazione delle Interruzioni Volontarie di Gravidanza (Ivg) (circa il 10%), segnalata dalla Relazione del Ministero sulla attuazione della Legge 194, è davvero una buona notizia per tutte le donne.


    Questo risultato, come ha sottolineato Emilio Arisi, Presidente della Società Medicina Italiana per la contraccezione (SMIC), è stato possibile anche grazie alla introduzione di EllaOne, nota come pillola dei 5 giorni dopo, venduta in farmacia senza ricetta, in grado di prevenire la formazione dell'embrione".


    Così Laura Garavini, dell'Ufficio di Presidenza del Pd, che aveva "presentato una dettagliata interrogazione al ministro della Sanità per sostenere le ragioni della introduzione di EllaOne". "Abbiamo fatto molto bene - ha proseguito - a fare la battaglia per portare in Italia questo farmaco, largamente usato negli altri paesi europei, superando gli ostacoli e le dure opposizioni di chi voleva impedirlo per ragioni ideologiche e per niente in favore delle donne".

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